giovedì 25 ottobre 2007

Il libro va a cercarsi i nuovi lettori. (L'altra Voce, 24 ottobre 2007)

A Macomer editori e scrittori nella mostra che semina e raccoglie idee
Matteo Bordiga

Una sorta di grand reunion degli stati generali della letteratura isolana. Per fare il punto sul mercato editoriale, che nel territorio sardo sta facendo registrare significative impennate, e sulle strategie di promozione e diffusione dei libri. Ma anche per confrontarsi con i lettori e gli operatori culturali sulla qualità e la varietà dell'offerta letteraria.

La settima edizione della Mostra del libro in Sardegna, che si apre oggi a Macomer, sarà un'occasione per toccare con mano la conclamata “nouvelle vague” letteraria che negli ultimi anni sta investendo l'Isola. Con una pletora di nuovi autori, tessitori di romanzi e racconti di tutte le età, che stanno sprigionando la loro creatività e si stanno affermando anche al di fuori dei confini regionali. Ma soprattutto (e questa è la notizia) con un risveglio di chi i racconti li scopre, li interiorizza: i lettori sardi, sempre più interessati a immergersi nei mondi fantastici disegnati dagli scrittori. In universi narrativi non necessariamente legati a realtà regionali o provinciali, ma sempre più “cosmopoliti” e aperti al confronti con l'alterità (come l'ultimo libro di Nicola Lecca e Laura Pariani, Ghiacciofuoco, ambientato negli angoli più disparati e reconditi del pianeta).

Allestita nei tremila metri quadri dell'ex caserma Mura, l'esposizione rimarrà aperta fino al 28 ottobre con il coinvolgimento di 34 editori sardi, librai e scrittori isolani. Intorno al protagonista “libro” ruoteranno momenti dedicati a dibattiti, incontri con autori, letture, animazione, teatro, musica e cinema ospitati sia nei padiglioni della caserma che nel centro storico. Dove, per l'occasione, riapriranno al pubblico Casa Attene, Casa Melchiorre Murenu, Casa delle arti antiche e la chiesetta di Santa Croce.

«La mostra regionale del libro rappresenta un'importante vetrina di promozione culturale», ha detto l'assessore comunale alla Cultura Luigi Muroni, «ma, al tempo stesso, un'opportunità di rilancio economico del territorio, sofferente per la crisi industriale». L'assessore regionale alla Cultura, Maria Antonietta Mongiu, ha rimarcato che «la Sardegna sta registrando, in questi ultimi anni, un aumento del numero dei lettori in corrispondenza, soprattutto, dell'incremento delle opportunità di lettura. In parallelo, è cresciuto il numero degli scrittori sia per quantità che per qualità».

L'evento, inserito in un più ampio progetto di valorizzazione e tutela dei beni culturali a livello nazionale, sarà accompagnato anche da iniziative collaterali, quali il concorso estemporaneo di pittura a tema negli esercizi commerciali della cittadina. Senza dimenticare, sabato 27 ottobre, la “Notte bianca”, con l'apertura dei negozi e concerti di artisti di strada. La mostra coinvolge anche le scuole con il progetto “La scuola adotta un libro sardo” e, in particolare, 500 alunni di 20 classi del territorio. I quali, durante l'anno scolastico, con la collaborazione entusiastica degli editori hanno approfondito letture su autori sardi. È attivo, inoltre, fin da oggi il blog dedicato alla rassegna di Macomer con informazioni, immagini e spazi per gli interventi liberi.

«Questa kermesse sarà un momento di sintesi delle tante attività di promozione, valorizzazione e diffusione letteraria che svolgiamo durante l'anno», ha detto Mario Argiolas, presidente dell'Aes (Associazione Editori Sardi), «dal momento che saranno presenti davvero tutti: editori, librai, biblioteche, associazioni letterarie e Presìdi del libro. Ma soprattutto saranno presenti i lettori. L'obiettivo di queste manifestazioni, infatti, è conquistare una fascia quanto più possibile ampia di non lettori o lettori potenziali».

Posto che in Sardegna il numero di coloro che stanno imparando ad amare i libri è in aumento, a livello nazionale fanno fede i risultati delle ultime indagini condotte da Istat e Ipsos: «Il dato è chiaro: in Italia sono ancora tantissimi i non lettori», osserva Argiolas, «dal momento che nel 60% delle case non entra neppure un libro. Il che ci fa arrancare e sfigurare rispetto a tantissime altre realtà europee. Tuttavia, da qualche anno la Sardegna si sta contraddistinguendo per la sua intensa attività di diffusione della lettura: attraverso festival, iniziative, mostre e fiere stiamo portando i libri in tutte le zone dell'Isola. Oggi questa attività si è capillarizzata; in un certo senso, fungiamo da battistrada per le altre regioni. Che, del resto, hanno già iniziato ad imitarci».

Secondo Argiolas, ciò che sta davvero favorendo l'affermarsi della passione letteraria è la rinnovata disponibilità di infrastutture: «La Regione ha stanziato 500mila euro per fornire libri scritti da autori sardi alle biblioteche scolastiche. Ebbene, abbiamo accertato che la domanda ha superato di gran lunga l'offerta: la richiesta delle biblioteche è fortissima. Per soddisfarla occorrerebbe almeno raddoppiare i finanziamenti». Segno che, quando si impiegano risorse consistenti, si ottiene un riscontro «stupefacente da parte della popolazione. La gente non è apatica o pigra. Si interessa al libro, alla narrativa, all'approfondimento culturale. Ma bisogna creare occasioni di lettura, mettere in campo gli investimenti. Se si offre la possibilità di usufruire dei libri, la risposta delle persone è euforica».

In questo caso, le scuole hanno dimostrato curiosità, spirito di iniziativa e apertura nei confronti di un prodotto artistico e culturale come il libro: «Partendo da questi presupposti si può pensare di rilanciare e diffondere l'arte fra la gente», osserva Argiolas, «invogliando i sardi a scoprirla e ad approfondirla: noi dell'Aes, per primi, siamo pronti a organizzare anche incontri a scuola tra gli alunni e gli autori. Per portare nelle classi tutta la freschezza, la vitalità e la quotidianità della letteratura».

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