venerdì 2 novembre 2007

I lettori al potere

cultnews.it Si è conclusa domenica sera la VII edizione della Mostra del libro in Sardegna.
A confrontarsi sul tema "Il futuro. Le parole e le idee per immaginarlo", c’erano tutti. Editori associati (riuniti dall’Aes), gli editori non associati, i librai indipendenti dell’Alsi. E poi scrittori sardi, una ventina, esperti nella produzione di eventi culturali come Pierluigi Sacco, editori della penisola di rilievo, quali Minimum fax e Fanucci. E, come tradizione vuole, le scuole, con tanti studenti. Alcuni dei quali, circa cinquecento, coinvolti in quella che è probabilmente l’iniziativa più importante della manifestazione: "La scuola adotta un libro", in cui gli allievi preparati precedentemente dai loro docenti alla conoscenza di alcune opere ne hanno discusso con gli autori, raccontando al pubblico, mai troppo numeroso, in verità, le loro esperienze di lettura e scrittura.
In questo evento, Mario Argiolas presidente dell’Aes, associazione editori sardi, vede la via maestra del futuro che ha dato titolo alla manifestazione.
"Non è più tempo delle lamentazioni sul fatto che i sardi leggono (e comprano) pochi libri. Bisogna creare nuove esperienze culturali di fascinazione che sollecitino alla lettura utilizzando linguaggi nuovi, anche 'contaminati', più vicini ai giovani ed a coloro che un libro non l’hanno proprio mai 'aperto'. Solo così si può creare un pubblico inedito, un pubblico di lettori di domani". Una implicita, non sappiamo quanto voluta, autocritica da parte del rappresentante di una categoria che sino a ieri, con poche eccezioni, pareva poter vivere essenzialmente dei contributi regionali della scellerata (perché condannata immediatamente dall’Unione Europea per aver infranto clamorosamente la disciplina degli Aiuti di stato) Legge 22 del 1998. L’anno prossimo si partirà da qui dunque, da una nuova formula che coinvolga gruppi di lettori il più possibili ampi, ai quali gli scrittori risponderanno, capovolgendo la formula che ha sempre visto protagonisti gli autori, in cattedra, di fronte ad un pubblico che spesso non ne conosce l’opera, rendendo spesso gli incontri una mera, sterile vetrina elitaria. Non vediamo l’ora che ciò accada davvero.
Enrico Martini www.cultnews.it (31 ottobre 2007)

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