venerdì 28 settembre 2007

Macomer, baricentro culturale dell'Isola

Di Macomer molti sardi conoscono l'antica importanza, il suo splendore nuragico testimoniato da centinaia di vestigia archeologiche, di cui i due betili che compaiono nel logo della Mostra sono bellissimi esempi.
Di Macomer oggi sentiamo parlare principalmente per l'intensità con cui vive la crisi dell'industria sarda, situazione purtroppo scontata per uno dei capoluoghi storici dell'industrializzazione della nostra isola.
La natura baricentrica di Macomer per l'Isola, tuttavia, non discende solo dalla sua posizione geografica, dalla sua zona industriale, dalla Carlo Felice, che la attraversa dal 1810 e dalla ferrovia, costruita dal 1861, ma dalla grande capacità di aggregazione culturale di cui la città ha mostrato d'essere capace, anche in un contesto problematico quale è la Sardegna centrale, in tutti questi anni.
Pensiamo all'Estate Macomerese, o alla pluralità di associazioni culturali che agiscono in città.
La Fiera del Libro, il più importante appuntamento regionale nel settore dell'editoria, non è, dunque, che la traccia più visibile di una vitalità culturale che Macomer e tutto il Nuorese in senso ampio, non lasciano appassire nemmeno in questa stagione di crisi.

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