domenica 2 dicembre 2007

Una Mostra proiettata verso il futuro (Alberto Urgu, Sardinews n. 11, novembre 2007)

Una formula che conferma la sua vitalità. La settima edizione della mostra del libro in Sardegna , svoltasi dal 24 al 28 ottobre a Macomer, lascia molte certezze e pochi dubbia ai suoi organizzatori, che possono valutare numeri positivi e in evidente crescita in ogni aspetto, dall’aumento dei visitatori alle copie di libri venduti (+30 per cento), dalla qualità dei dibattiti all’indubbio successo delle iniziative che hanno coinvolto le scuole. Uno sforzo organizzativo importante, che ha portato nel centro del Marghine 34 case editrici sarde, collocate in un rinnovato spazio espositivo, due emergenti editori nazionali come Fanucci e Minimum Fax e ospiti importanti come Enrico Franceschini, Bruno Arpaia, Carlo Serafini, Pierluigi Sacco, Fabio Stassi, Errico Buonanno, Giancarlo Biffi, Bepi Vigna. La collocazione nelle ex caserme Mura ha sicuramente giovato alla manifestazione, ormai consolidatasi come appuntamento centrale per i protagonisti dell’editoria sarda, ma che si sta guadagnando una visibilità ed una rinnovata curiosità anche dall’esterno.
“Il messaggio ormai è passato”, dice il presidente dell’Aes Mario Argiolas. “L’impianto della mostra di Macomer funziona. Il ruolo delle scuole, non spettatrici passive ma attive collaboratrici attraverso una lettura critica dei testi affrontati, la partecipazione della città ormai coinvolta pienamente nella manifestazione, il rapporto consolidato tra editori, biblioteche, librai. Tutto questo fa si che Macomer rappresenti una realtà originale all’interno delle attività culturali dedicate alla promozione della lettura in Sardegna”.
Un tema fondamentale, quello della promozione alla lettura, che durante la mostra di Macomer è stato affrontato a più livelli, puntando soprattutto sulla integrazione tra i vari attori della cosiddetta “filiera” del libro. Un confronto intenso tra bibliotecari, librai, editori, mondo della scuola, sfociato in una tavola rotonda in cui è emerso, pur tra qualche contrasto, la necessità di fare sistema, con un ritrovato appoggio da parte della Regione Sardegna, che con la recente delibera che assegna fondi alle biblioteche scolastiche per l’acquisto di libri sardi ha accolto un progetto partito proprio dagli editori isolani. Gli ultimi dati Istat su quanto si legga in Sardegna non sono confortanti, con un 57 per cento di non lettori, in linea con il resto del paese, nonostante il successo anche internazionale degli autori sardi e il costante aumento delle manifestazioni dedicate ai libri nella nostra Isola.
Soprattutto preoccupa la percentuale dei cosiddetti lettori deboli, lettori occasionali che non si riesce a conquistare definitivamente e che inesorabilmente scivolano verso la categoria dei non lettori. Numeri che probabilmente dovrebbero far riflettere anche sul tipo di politiche culturali portate avanti in questi anni, sulla reale capacità di incidere sulla promozione del libro in Sardegna. Senza interventi strutturali, è stato detto anche a Macomer, che accompagnino la cosiddetta animazione culturale, difficilmente si potranno raggiungere obiettivi importanti. Una politica vincente potrebbe essere quella che parte dalla Scuola, che investe sui più giovani che potranno diventare un giorno lettori.
“La scuola adotta un libro sardo” è un esperimento sicuramente riuscito, che è nato proprio alla mostra di Macomer alcuni anni fa e che nelle edizioni successive ha raccolto un continuo successo tra gli studenti. Un progetto originale, che ormai coinvolge numerosi istituti scolastici in tutta la Sardegna, oltre 500 ragazzi che scelgono un libro, lo leggono, svolgono una vera e propria analisi critica e ne portano i risultati a Macomer, a confronto con l’autore. Un progetto che permette ai ragazzi di esprimersi, premiandone la creatività, ma che da merito anche ai tanti insegnanti che lavorano con passione, svolgendo il compito di animatori culturali, specie nelle zone interne. I libri Emilio Lussu, Giorgio Todde, Antoni Arca, Giacomo Mameli, Enrico Pili, Alberto Capitta, sono diventati l’occasione per un confronto con gli autori, sui testi, spesso analizzati e assimilati con una sorprendente capacità critica.
Un successo crescente che ha costretto l’Aes a rifiutare alcune domande da parte degli istituti scolastici, per problemi di spazi e di tempi, ma che consiglia di insistere nell’esperimento.
I quattro giorni di Macomer rappresentano solo la vetrina di un lavoro che dura tutto l’anno e che da questa edizione potrà essere monitorato attraverso un blog, che rimarrà attiva nei mesi prossimi all’indirizzo www.mostralibro.blogspot.com . Uno strumento interattivo, in cui inserire le varie attività legate alla mostra, ma che è diventata una piazza virtuale dove discutere dei temi legati all’editoria e alla cultura in Sardegna e dove saranno pubblicati anche i lavori delle scuole.
Uno spazio aperto, anche ai suggerimenti esterni, per una mostra del libro che dura tutto l’anno, “in progress”, aperta verso il futuro, così come recitava il tema scelto per l’edizione del 2007.
Con l’auspicio che l’edizione 2008 raccolga i frutti del lavoro dei prossimi mesi e lasci ancora più spazio e potere ai lettori.

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