giovedì 25 ottobre 2007

La valorizzazione della progettualità (Vanna Fois)

Come in un set cinematografico le mostre del libro si presentano periodicamente come una sorta di ciak! si gira!... E l'azione del “mostrarsi” sembra appunto iniziare (e finire) per la durata di quella determinata sequenza. Ma è il film – quando ci troviamo di fronte a un autentico progetto cinematografico – che darà senso a ciascuna e a tutte le sequenze, il senso, appunto, di quel “mostrarsi”. Ciò che invece a me sembra che talvolta si perda, purtroppo, nei set delle mostre librarie, è proprio il progetto, il senso del progetto, il suo racconto, che si snoda e realizza nel tempo lungo del lavoro. Le mostre si allestiscono e si consumano nell’arco di un pugno di giorni, sono un punto d’arrivo a se stante, mentre invece dovrebbero essere un punto di partenza, di confronto e rilancio di nuova progettualità e rendere il SENSO COMPIUTO del lavoro editoriale. Lungi dall’essere una mera vetrina e, in un’ultima analisi, una piatta copertina, devono saper raccontare la pluridimensionalità dell’oggetto e del tempo della sua creazione, il tempo lungo del lavoro, dell'elaborazione, della creatività e, soprattutto, dei CONTENUTI di un libro, di una serie di libri, di un catalogo, di più cataloghi, e anche di una terra come la nostra, fatta anche di libri...

Vanna Fois, Ilisso Edizioni

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