sabato 27 ottobre 2007

Tavola rotonda. La creatività in limba



Alla Mostra del Libro di Macomer non si parla soltanto di quello che sarà ma anche di quello che è stato. E che ancora non ha trovato pieno riconoscimento. Come l'esistenza di una letteratura tutta sarda. Se n'è parlato ieri sera in una tavola rotonda tra editori, studiosi e scrittori tra cui Antoni Arca, Paolo Pillonca, Nicola Tanda, Salvatore Tola e tanti altri. Proprio Arca ha ricostruito numericamente la storia dell'attuale letteratura in limba. Dal 1980 a oggi (quando uscì il primo libro di racconti, di Salvatore Patatu) sono stati pubblicati 200 volumi di 111 autori più altri 100 presenti nelle raccolte. Si contano 80 romanzi e sei ristampe. “Il livello medio di questa produzione ha uno standard internazionale - spiega Arca - si va dalla stupidaggine al capolavoro”. Capolavori dimenticati per mancanza di promozione e finanziamenti. Insomma, i soliti malanni dell'editoria. Tra le cause del mancato riconoscimento ufficiale dell'esistenza di una letteratura sarda, secondo Tola, c'è l'invasione catalano-aragonese che relegò il sardo a dialetto sostituendolo con latino e castigliano. Il riscatto avvenne soltanto più avanti con la nascita della prosa sarda, risalente ai Condaghes. Fino al miracolo degli anni Ottanta. Tra le tante richieste e soluzioni avanzate, il passaggio dei codici di identificazione internazionali dei libri (ISBN) dal sistema linguistico italiano a uno linguistico sardo. La proposta è dell'editore Francesco Cheratzu. (e.f.)

PREMIO A NIFFOI E' di ieri la conferma di un nuovo premio vinto da Salvatore Niffoi. Col suo ultimo romanzo “Ritorno a Baraule” (Adelphi), lo scrittore oranese si è aggiudicata la Terza edizione del Premio Letterario Internazionale di Narrativa Alessandro Manzoni, promosso dal Comune di Lecco in collaborazione del Centro Nazionale di Studi Manzoniani di Milano. “Alla ricerca della verità su se stesso, stremato dall'età e dalla malattia, il protagonista di questo giallo di respiro epico e solenne - si legge nelle motivazione della giuria - riscoprirà, accumulando le tessere di un mosaico tanto enigmatico quanto feroce, le passioni ancestrali di una terra che non conosce mediazione tra l'odio e l'amore. La Sardegna del romanzo di Niffoi parla la lingua densa e ispida, sospesa e irreale dei suoi paesaggi”.

27/10/2007

Nessun commento: